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La Chiesa di Santo Stefano degli Agostiniani

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Chiesa e Convento di Santo Stefano degli Agostiniani
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Il portone ligneo di fine '400 che ricorda quello del vicino Palazzo del Podestà dà accesso ad una chiesa convenutale che
ancora oggi conserva opere d'arte di grandissimo pregio e profondamente connesse con la storia di Empoli.
Come molte chiese conventuali, anche Santo Stefano è caratterizzata da una struttura semplice: tre navate e nove cappelle laterali
(la decima cappella si trovava nella navata sinistra e fu sacrificata per realizzare l'accesso secondario alla chiesa nel XVII secolo).

La più antica rappresentazione di Empoli

Nella prima cappella sulla sinistra troviamo la tavola realizzata nel 1445 da Bicci di Lorenzo che raffigura San Nicola da Tolentino che protegge Empoli dalla peste. Oltre all’immagine del santo, possiamo vedere una delle più antiche immagini di Empoli, cinta dalle mura trecentesche e contraddistinta a destra dalla facciata bicroma della Collegiata e a sinistra dalla mole di santo Stefano su cui svetta il campanile.

Il dipinto quattrocentesco si trova oggi ‘inserito’ all’interno dalla tela del 1633 di Francesco Furini che raffigura la Madonna che concede il Rosario a San Domenico. 

Da Tolentino

L’ Annunciazione di Bernardo Rossellino

Sull’altare della Compagnia della Santissima Annunziata si trova oggi il gruppo scultoreo realizzato nel 1447 da Bernardo Rossellino e raffigurante un’Annunciazione. Le due figure,  dell’angelo Gabriele e della Vergine Maria, realizzate in marmo bianco, riflettono pienamente il classicismo dell’artista, noto per aver realizzato, proprio intorno alla metà del Quattrocento, il celebre Monumento funebre di Leonardo Bruni in Santa Croce a Firenze e per essere l’artefice della sistemazione dell’antico borgo di Corsignano, oggi Pienza, secondo i principi dell’urbanistica e dell’architettura rinascimentale su incarico di Papa Pio II Piccolomini. 

Masolino a Empoli

Nel 1424, la Compagnia della Croce chiamò Masolino da Panicale ad affrescare la cappella di Sant’Elena (l’ultima cappella della navata di destra).

Il ciclo decorativo, che doveva essere uno dei più splendidi della pittura fiorentina del tempo, fu quasi completamente distrutto nel 1663 per installare un imponente altare in pietra serena. Rimangono soltanto alcuni frammenti degli affreschi originari e ampie porzioni delle sinopie. Il ciclo iconografico illustrava la storia della Vera Croce, così come riportata nella Legenda Aurea di Jacopo da Varazze e traendo spunto dal medesimo ciclo di affreschi realizzato da Agnolo Gaddi in Santa Croce. Tra le porzioni di affresco rimaste, troviamo anche una nicchia con libri e ampolle che ci consente di apprezzare l’attenzione di Masolino per la rappresentazione dello spazio prospettico per per gli effetti della luce sugli oggetti.

L’intervento di Masolino interessò anche l’area del transetto destro dove ancora oggi sono ben leggibili la lunetta con la Vergine col Bambino tra angeli e il Sant’Ivo tra i pupilli.

Masolino

Visitare la Chiesa di Santo Stefano

La visita alla chiesa è consentita con il biglietto del Museo della Collegiata di Sant’Andrea. Per informazioni e visite guidate contattare Empoli Musei (tel 0571 76714)